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Incontro con Leopardi

Salve Signor Leopardi, noi siamo un gruppo di giornalisti inviati per intervistarla. Ci può parlare delle sue origini?
Sì certamente… sono nato nel 1798 a Recanati, nelle Marche, facevo parte di una famiglia nobile. Mi educarono in modo molto severo e per questo passai un’adolescenza molto triste.

È a causa della sua adolescenza molto rigida che il messaggio delle sue poesie ci fa riflettere sugli aspetti negativi della vita?
In parte la mia adolescenza ha influito sui testi delle mie poesie. La mia vita non era molto serena a causa della mia salute, ero escluso da tutti i miei coetanei e questo mi ha fatto chiudere in me stesso. Mi rifugiai nella biblioteca di mio padre dove iniziai a scrivere le mie poesie.

Nelle sue poesie la natura sembra crudele... Non le sembra che questo giudizio sia eccessivamente pessimista? Non crede che anche nelle cose più semplici come lo sbocciare di un fiore o la nascita di un bambino si possa capire che in realtà la natura non è sempre così cattiva?
Vedendola da un altro punto di vista la natura non sembra così crudele, ma ripensando ai miei momenti più tristi la natura è sempre stata colpevole della mia sofferenza e del mio dolore.

Nelle sue poesie spiega che nella giovinezza c’è sempre un pensiero legato alla speranza, però ripensando alla sua gioventù lei prova un sentimento di angoscia e di dolore. Non crede che la speranza ci dovrebbe essere sempre, anche nei momenti più cupi?
Secondo me la speranza ci abbandona quando noi smettiamo di combattere per le cose in cui crediamo, comunque ultimamente sto riscoprendo nella solidarietà un valore importante: capire che tutti gli uomini sono accomunati dallo stesso destino di dolore in un certo senso mi consola!!

Secondo lei l’uomo dopo la morte non ha nulla in cui sperare, la sua vita è tormentata da dolori e delusioni e il suo unico conforto è il rapporto con la poesia. Lei non crede che dopo la morte l’uomo sia in pace con se stesso senza dolori e sofferenze?
Io avendo vissuto una vita infelice, non saprei rispondere sinceramente!! Io credo che l’uomo sia infelice sempre e comunque.

Per lei queste poche domande sono sufficienti per riportare in un'intervista tutti i suoi pensieri e la sua idea della vita?
Per me sì! Avete centrato in pieno i miei pensieri, siete stati dei bravissimi giornalisti, senza scrupoli e molto sicuri di voi stessi. Con questa intervista potreste finire in prima pagina!!


   S. Marazza, S. Mastrangelo, G. Saccucci, L. Gontineac (III E)