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27 gennaio 2020, il Giorno della Memoria.Vi consigliamo di ascoltare il celebre monologo di Charlie Chaplin da Il Grande Dittatore, un inno alla pace e all'amore tra gli uomini! Qui sotto il link: https://www.youtube.com/watch?v=







27 Gennaio
Il Giorno della Memoria
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 Gennaio di ogni anno, come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 Gennaio perché in quel giorno, del 1945, le truppe dell’Armata Rossa, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz e i pochi superstiti.
Ad Auschwitz, circa 10 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo i molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.
Nonostante i sovietici avessero liberato circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek e (conquistato nell’estate del 1944) anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka, fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz.

Alessandro Mieli 1C


Vi consigliamo di ascoltare il celebre monologo di Charlie Chaplin da Il Grande Dittatore, un inno alla pace e all'amore tra gli uomini!
Qui sotto il link:




Australia, finalmente una buona notizia.



Australia

Finalmente una buona notizia per l'Australia, colpita da mesi da incendi boschivi senza precedenti che hanno causato 28 morti e gravissimi danni alla fauna: giovedì mattina le piogge hanno aiutato il lavoro dei vigili del fuoco.   Le "buone piogge" si sono verificate giovedì mattina nello stato del Nuovo Galles del Sud (nell'Australia sud-orientale), dove ci sono gli incendi più grandi. "E' un sollievo per i vigili del fuoco che lavorano nel New South Wales", ha detto il New South Wales Rural Fire Service in un commento pubblicato sui social con un video che mostra la pioggia che cade su una foresta in fiamme. "Questa pioggia non spegnerà tutti i fuochi, ma contribuirà a contenerli". Prima delle prime gocce di pioggia, c'erano ancora una trentina di incendi fuori controllo.

I pompieri salvano dalle fiamme gli alberi preistorici
E non si tratta dell'unica buona notizia. I vigili del fuoco sono riusciti a salvare dalle fiamme l'ultimo bosco conosciuto al mondo di pini di Wollemi, una conifera che era diffusa nella preistoria, al tempo dei dinosauri. Il direttore del parco nazionale Wollemi National Park, spiega l'Ap, ha raccontato che i pompieri hanno raggiunto la foresta, che si trova in una remota gola nelle Blue Mountains, in elicottero una settimana prima che un violento incendio raggiungesse la zona ed hanno irrigato e trattato gli alberi per farli resistere alle fiamme.
 La missione dei pompieri per salvare "l'albero dinosauro"
Ora il bosco dei circa 200 pini di Wollemi si staglia verde e ancora rigoglioso, circondato da chilometri di ambiente carbonizzato. Fino al 1994 la "Wollemianobilis" era conosciuta solo nella sua forma fossilizzata e si pensava che fosse estinta da milioni di anni, quando in quell'anno è stato scoperto il bosco dalla guardia forestale David Noble in questa gola sperduta a ovest di Sydney.


Doros Ana Maria     3F

 


Dovete studiare!


          DOVETE STUDIARE

        Come mai i ragazzi di oggi non studiano più?
I ragazzi ormai non studiano più ed è sbagliato, perché se non studiano non potranno mai fare carriera e non troveranno mai un lavoro. Se siete studenti con poca voglia di studiare e se sopravvivete a scuola grazie ai bigliettini e alla fortuna, allora è in arrivo una brutta notizia per voi.
Uno studio condotto dall'OCSE ha rivelato che tutte le informazioni e le conoscenze che vi state perdendo adesso non lo recupererete più! I casi più  curiosi sono quelli registrati tra gli  italiani e gli spagnoli nell' ambito della lettura. I risultati italiani tuttavia sono tra i più bassi, ma cosa vogliono dire concretamente questi dati? Forse noi studenti italiani non figuriamo tra i migliori studenti del mondo per i nostri risultati, ma recentemente uno studio OCSE ha rivelato che anche noi eccelliamo in qualcosa: siamo infatti tra gli studenti che passano più tempo a fare i compiti rispetto ai nostri coetanei in giro per il  mondo.
Se la media mondiale di 9 ore settimanali passate a casa sui libri,  noi arriviamo addirittura a una media di 12 ore settimanali.  Ci sono però differenze fra gli studenti italiani stessi: quelli che studiano di più (e arrivano a studiare 11 ore alla settimana) sono principalmente i più benestanti e quelli che vivono vicino scuola, mentre studiano di meno ( circa 6 ore alla settimana) coloro che hanno più difficoltà economiche e che vivono fuori dal centro e che quindi , essendo costretti a viaggiare, perdono tempo prezioso. Coloro che studiano di più solitamente tendono a registrare punteggi maggiori nel test Pisa ( invalsi,  tuttavia l’OCSE rileva che i risultati riportati dai ragazzi che studiano più di quattro ore non variano più di tanto e che quindi non riporta tanti vantaggi studiare moltissimo tempo dopo le quattro ore. I migliori però restano i finlandesi e i giapponesi. In particolar modo svettano le classifiche i studenti di Shangai in campo matematico i quali dicono di studiare 14 ore alla settimana. 
E VOI QUANTE ORE ALLA SETTIMANA PASSATE SUI LIBRI A CASA? E SOPRATTUTTO STUDIATE CON IMPEGNO E SERIETA’!!!                                                                                                              
Alessandro Molinaro , Roberto Lauretti,  Fu Haoxiang,  Patrizio Tambara 3A

Il libro delle fiabe, seconda puntata


Capitolo 2
Marta e Mattia erano andati ad esplorare il libro, ma quando atterrarono sull’ erba si accorsero che tutti i libri e le matite lanciate non c’ erano più. Ad un tratto sentirono dei suoni provenire da un cespuglio , e si spaventarono, il cespuglio si muoveva sempre di più e i ragazzi avevano sempre più paura , e solo grazie a Mattia non scapparono (perché Mattia era pieno di curiosità).
Ad un tratto dal cespuglio spuntò un uomo che assomigliava ad una rana, Marta e Mattia scapparono verso la foresta e l’ uomo li rincorse. Ormai stanchi per la lunga corsa , si fermarono e si ritrovarono davanti ad una grotta, l’ uomo rana li raggiunse e iniziò a parlare: “ Ciao ragazzi! Ho conservato tutte le cose che avevate lanciato , in attesa del vostro arrivo. Perché… sapevo sareste venuti presto. Oh scusate , che maleducato che sono, non mi sono ancora presentato ; io sono il principe ranocchio. Sono qui per ospitarvi nella mia casa, per tutto il tempo in cui rimarrete qui”. Marta e Mattia non sapevano cosa dire, erano letteralmente sconvolti , ma acconsentirono e basta , senza obiettare ; poiché erano da soli in un universo parallelo e il principe ranocchio era l’ unica persona che conoscevano ed erano molto stanchi dopo la loro corsa. Erano passati un po’ di giorni da quando erano arrivati in quel posto strano e avevano fatto amicizia con il principe ranocchio e scoprirono che era una persona veramente magnifica. Ma ben presto iniziarono a sentire la mancanza della loro mamma e del loro mondo, volevano tornare a casa! Quando raccontarono le loro intenzioni al principe ranocchio, lui rimase sconvolto, poiché aveva paura che loro si perdessero e non riuscissero a tornare . Ma Marta e Mattia , non vollero ascoltarlo erano determinati a ritornare a casa e così continuarono il loro viaggio nel libro delle fiabe ... (continua).

Il libro delle fiabe


IL LIBRO DELLE FIABE
Capitolo 1
Marta e Mattia erano due gemelli. Frequentavano la scuola Proviè, e per loro era il secondo anno di medie. Nonostante i professori non volessero farli stare nella stessa classe , la mamma aveva insistito; specialmente dopo la morte del marito, poiché temeva che i due ragazzi potessero risentirne.
Marta è una ragazza alta , con degli occhi marroni che si abbinano al colore dei suoi capelli, inoltre è molto intelligente; Mattia invece è alto con i capelli biondi e gli occhi castani e, al contrario di Marta, non si impegna minimamente nello studio, perché pensa solo alle ragazze. Quella settimana si doveva tenere la festa per festeggiare il loro tredicesimo compleanno; e doveva venire a trovarli la loro nonna paterna; che oltre a fare loro molti regali, diede loro un libro da condividere. Questo libro non era un libro come gli altri, era un libro magico, ma i ragazzi lo scoprirono solo con il tempo.
Erano passate solo due settimane da quando la nonna li aveva lasciati per continuare uno dei suoi viaggi, ed il libro sembrava non dare nessun fastidio , fino a quando...
Un giorno Marta e Mattia decisero di aprirlo per leggerne il contenuto (in realtà Marta aveva convinto Mattia, perché lui non ne aveva voglia, preferiva stare sul letto a giocare con il telefono). Ma quando lo aprirono non trovarono semplici pagine, bensì una luce che si sprigionò ed illuminò tutta la stanza. Marta aveva subito capito che si trattava di un portale; così provò a lanciare una matita tra le tante pagine e ottenne proprio il risultato che voleva, la sua matita era stata risucchiata dal libro. Per molti giorni rifletterono su cosa fare e alla fine presero una decisione, ovvero quella di andare ad esplorare il libro senza pensare alle conseguenze... (continua)

Un caso intrigato

Oggi inauguriamo una nuova RUBRICA: L'Angolo dello scrittore!

Qui di seguito abbiamo pubblicato il primo racconto scritto da due ragazze della II D, s'intitola 
UN CASO INTRIGATO, appartiene al genere GIALLO! 

Scoprite il colpevole e 
Buona lettura!
     Un caso intrigato

Correva l’anno 1978, era ormai tarda notte, quando Marco, noto detective di San Pietro a Maida, paesino della Calabria, stava tornando a casa, ricevette una telefonata dal dipartimento di polizia, un barista era stato assassinato e derubato,  il suo nome era Andrea, aveva 27 anni, gestiva un noto bar del paesino, Marco contattò subito suo figlio Mario nonché il suo collega di lavoro e iniziarono le indagini.
Arrivarono sulla scena del crimine, Andrea era sdraiato dietro il bancone, la cassa era stata svuotata, aveva ricevuto un colpo di pistola ed era stato preso di striscio al collo, Marco prelevò subito il proiettile e richiese l’autopsia.
La mattina seguente interrogarono i due testimoni, tra cui Elena la fidanzata del povero barista, e Lillo, un delinquente abituale del posto, noto per piccoli furti, che quel giorno era stato visto nei dintorni del bar .
Dopo averli interrogati, i loro sospetti caddero sulla fidanzata Elena, poiché era parsa ai due detective abbastanza indifferente alla morte del fidanzato .
I due sospettati negarono l’omicidio, incolpandosi a vicenda.
Arrivarono i risultati dell’autopsia, il proiettile lo aveva colpito all’aorta, facendolo morire dissanguato in pochi minuti.
Il detective Marco notò che suo figlio, iniziava ad essere nervoso, così gli chiese cosa avesse… Mario non riuscì più a trattenersi, confessò al padre che era stato lui a sparare al barista, in un momento d’ira , poiché il barista, suo vecchio amico, gli era debitore di una somma di denaro, così durante l’ennesimo litigio gli sparò , prendendo dalla cassa una parte della somma che gli doveva, il padre allora , sconvolto per la confessione del figlio cadde a terra per un attacco di cuore.
Mario andò dalla polizia e si autodenunciò per l’assassinio.

...Seconda puntata
Mario fu arrestato e condannato per omicidio, nel frattempo il padre, dopo l’attacco di cuore per la confessione del figlio, riuscì, dopo una lunga degenza ospedaliera, a scampare per miracolo alla morte. Passarono diversi mesi e ripresa completamente le forze, decise di andare in carcere a trovare il figlio Mario, lui non poteva capacitarsi dell’idea che il figlio cresciuto con un così spiccato senso della giustizia, un ragazzo onesto e pacato, che aveva deciso di intraprendere la carriera del padre per scovare tutte le ingiustizie, come avrebbe potuto compiere un gesto così folle? Qualcosa non lo convinceva e decise così di incontrare il figlio.
Mario quando vide il padre non riuscì a trattenere le lacrime, un turbine di emozioni lo pervase, lo abbracciò e gli disse che era felice di rivederlo, ma il detective Leonardo, forse per una deformazione professionale, notò che il figlio era sfuggente, nascondeva qualcosa, non lo guardava negli occhi, il figlio si scusò con il padre per il grande dolore e delusione che gli aveva recati e con lo sguardo fisso a terra si fece portare via dalle guardie nella sua cella.
Leonardo capì che qualcosa non andava, così per conto suo, decise di riprendere le indagini dell’omicidio.
Indagò scrupolosamente nella vita privata del barista, scoprì che veniva da una famiglia facoltosa, possedevano una catena di ristoranti, lui stesso era il proprietario del bar, un bar che rendeva bene , quindi se gli affari andavano bene, per quale motivo Andrea avrebbe chiesto dei soldi al figlio? Non aveva senso…
Leonardo andò a frugare a casa del figlio, era stato poche volte a casa sua, Mario era molto riservato e il padre rispettava la sua privacy , viveva solo con la sua gatta Agatha, il padre frugò ovunque con la speranza che un piccolo indizio lo potesse conducesse alla verità.
In un cassetto, sotto alcune scartoffie, Leonardo trovò una cartella medica, si sedette sul letto e iniziò a leggerla attentamente, era un referto medico il quale diagnosticava la sindrome di un’amnesia globale transitoria, una sindrome che insorgeva in seguito ad uno shock, ad una temporanea, ma quasi totale, perdita della memoria , in fondo al referto lesse il suo nome …Leonardo De Vincenzi.
Il detective sconvolto si sedette sul letto, iniziò a sudare, la stanza gli girava intorno, si mise le mani alla testa, un susseguirsi di flashback gli scorrevano davanti: lui che entrava nel bar per un caffè, ad un certo punto un malvivente punta la pistola al barista per farsi dare l’incasso, Leonardo d’istinto prende velocemente la sua di pistola per intimorirlo e la punta contro il malvivente, ma incidentalmente gli parte un colpo e colpisce il povero barista, cadendo, subito dopo, svenuto a terra.
Tutto ora era chiaro, Mario aveva protetto il padre, svolgendo le indagini parallelamente a lui, aveva scoperto che quel giorno il padre si era recato in quel bar, che il proiettile proveniva dalla sua pistola e che, dopo aver perso i sensi, una donna gli aveva prestato soccorso portandolo al pronto soccorso, ma Leonardo aveva rimosso tutto, il figlio sapeva bene che il povero padre anziano e malato non avrebbe retto la dura vita del carcere, lì non avrebbe avuto le cure adeguate, così confessò l’omicidio scambiando la sua pistola con quella del padre.
Leonardo non poteva lasciare il figlio marcire in carcere, lui che aveva tutta la vita davanti, così si recò al dipartimento di polizia e raccontò tutto. Il caso fu riaperto, Mario fu scagionato, il malvivente abituale, Lillo, fu arrestato per tentata rapina a mano armata, mentre il detective Leonardo, visto che il colpo era partito accidentalmente e considerato che nella sua lunga carriera aveva contribuito a risolvere tanti casi intrigati ed era anche affetto da una grave patologia, fu condannato a soli 3 anni di domiciliari.


...Terza puntata
Dopo qualche tempo dall’accaduto, Mario tornò in carcere per riprendere degli effetti personali che aveva lasciato lì, il suo posto nella cella era stato preso da Lillo, era l’orario di visite e Lillo appena vide il detective Mario con aria beffarda gli disse di mandare i saluti a suo padre. Mario ebbe una sensazione strana, come se Lillo si prendesse gioco di lui, aveva l’aria beffarda di uno che, nonostante tutto aveva vinto, ma non gli diede più di tanto peso, Mario pensò che il carcere faceva impazzire le persone.
Uscendo velocemente dal carcere Mario si scontrò con una donna , non ebbe modo di vederla in viso poiché indossava un cappello e un paio di occhiali scuri, era alta, magra, dal cappello uscivano lunghi capelli biondi, quella donna rapì la sua attenzione, il suo profumo era familiare. La sua deformazione professionale lo aveva portato a sviluppare negli anni un’attenzione maniacale ai dettagli ed era certo di aver avuto a che fare già con quella donna così la seguì, la donna si recò nella stanza dove avvenivano i colloqui con i detenuti e si incontrò con Lillo, si tolse gli occhiali ed il cappello, mario restò si stucco , era Elena, la fidanzata del povero barista morto, Mario che conosceva bene il direttore del carcere fece mettere un piccolo microfono nascosto per ascoltare le conversazioni dei due.
Qualche tempo dopo , Mario venne contattato dal direttore del carcere, dalle conversazioni era emerso che i due erano amanti e che scontata la condanna avrebbero lasciato la città con i soldi dell’assicurazione.
Mario con l’aiuto della polizia riprese ad indagare, voleva capire di che assicurazione parlavano i due imbroglioni, il povero barista aveva una sorella alla quale era molto legato, decise di andare a trovarla per farle qualche domanda.
La sorella si chiamava Amanda , viveva in un paesino vicino a San Pietro a Maida , ancora era molto scossa dalla morte del fratello, ma accettò volentieri di incontrare il detective nonostante il colpo accidentale fosse partito proprio dal padre del detective.
Amanda confessò a Mario che Elena non le era mai piaciuta, era una donna fredda, le piaceva la vita agiata, il suo ex marito era molto più anziano di lei , ma in compenso era molto ricco, il fratello purtroppo era completamente accecato dall’amore che provava per lei e non sopportava che nessuno ne parlasse male in famiglia, per questo motivo ultimamente non si parlavano più . Tuttavia una volta lui aveva parlato alla sorella di un’assicurazione sulla vita che aveva stipulato per salvaguardare Elena, in caso lui fosse morto sarebbero andati a lei i soldi e il bar .
Tutto era chiaro, il padre aveva forse compiuto involontariamente ciò che tramavano i due amanti?
Complice con il comandante del carcere Lillo fu messo alle strette dal detective , dicendo che avevano messo dei microfoni e il telefono di Elena sotto controllo, ma che lei si era già dileguata nel nulla e lui rischiava di farsi molti anni di galera, gli fecero credere che lui fosse una vittima di Elena come lo era stato il fidanzato, a quel punto Lillo sentendosi preso in giro confessò tutto: il giorno dell’omicidio, lui, d’accordo con l’amante, si era recato al bar facendo finta di voler rapinare Andrea, l’avrebbe ucciso e sarebbe scappato via, così i due inseguito quando si fossero calmate le acque sarebbero partiti all’estero e goduto insieme dei soldi dell’assicurazione , ma qualcosa quel giorno andò storto, il padre di Mario , il detective Leonardo mentre Lillo puntava la pistola contro Andrea era entrato nel bar e d’istinto aveva tirato la pistola fuori, ma non aveva sparato, Elena nascosta nel bagno gli aveva dato una botta in testa facendogli perdere i sensi, a quel punto , Leonardo non volendo gli aveva facilitato le cose, Lillo ebbe la geniale idea di colpire Andrea con la pistola che tirò fuori il detective Leonardo per intimorirlo.
L’intrigato caso era finalmente risolto, anche Elena fu arrestata e i due amanti diabolici ebbero una condanna esemplare, il detective Leonardo era innocente, fu scagionato e insieme al figlio tornarono a risolvere i casi più complicati e misteriosi della cittadina.

Ludovica Falco e Aurora Salvatori II D






Lo Stemma


LO STEMMA

Quest’anno, noi del giornalino, abbiamo avuto un' idea!  
Far avere alla nostra scuola uno stemma.  
Lo stemma verrà scelto da noi,  ragazzi delle medie,  a scelta tra:

1.  Piante (Se sceglierete questa opzione dovrete disegnare e mandare, se vorrete,  uno stemma scegliendo come soggetto uno tra quelli proposti da noi: rosa, girasole, stella alpina, iris, giglio o ninfea).


2.  Animali (Se sceglierete questa opzione dovrete disegnare e mandare, se vorrete, uno stemma scegliendo come soggetto uno tra quelli proposti da noi: aquila, cobra, lupo, pantera, puma o squalo).


Quando ci manderete i vostri disegni, dovrete scrivere il significato del soggetto scelto.
Es: cane: sempre al tuo fianco.

I disegni li dovrete portare nella classe 1°C (3° piano) e consegnarli ai 2 alunni che vi diciamo:  Valerio Toma e Alessio Palmini.


Partecipate numerosi!

  
 Classifica

E’ uscita  la classifica degli stemmi disegnati da voi,  i  ragazzi di prima media:
l ‘aquila che spicca il volo, il puma, la stella.



Questo disegno si è classificato 3°. Il soggetto è un puma e spiega che i ragazzi di Boccea 590 azzannano i voti. Il disegnatore e scrittore è Gabriele Scaccia della I D.


Questo disegno si è classificato 1°. Il soggetto è una stella come i professori, che sono per noi un punto di riferimento. Il  disegnatore e scrittore è Alessandro Mieli della I D.


Questo disegno si è classificato 2°.  Il soggetto è un' aquila che come noi spicca il volo. La  disegnatrice e scrittrice è Miriam Terrosu della I D.




Ci dispiace per non aver potuto pubblicare tutti i disegni che ci avete inviato, ma comunque ci sono piaciuti tutti!
Grazie per aver partecipato da tutti noi del giornalino.                                                                                   Valerio Toma, Alessio Palmini e Alessandro Mieli