Pagine

590 NEWS UN ARCOBALENO DI NOTIZIE

Ciao a tutti ragazzi. Ecco il nuovo numero del nostro-vostro blog. Tantissime le notizie e le curiosità: cultura, tradizioni, sport, arte, scienza.
Continua il viaggio della legalità alla scoperta delle potenzialità e dei rischi dei social media con la cronaca e le riflessioni della giornata al Safer Internet Day 2017; sfoglieremo insieme le pagine di libri ricchi di mistero; entremo a teatro per apprezzare musica, poesia e storia; visiteremo una mostra su Leonardo da Vinci allestita nella nostra scuola.
In occasione della Giornata della Memoria abbiamo voluto proporvi un momento di riflessione entrando simbolicamente  nel Carcere di via Tasso.
Dalla storia passiamo all'arte: che ne dite di uno sguardo alla Roma imperiale e dei papi attraverso Castel Sant'Angelo? E ancora sport e tradizioni, il rugby e il carnevale: che festa che hanno organizzato i bambini di Tenuta San Mario!
E se siete curiosi di sapere come gli alunni vedono i loro insegnanti, non potrete non leggere il Dialogo semiserio della III B.

Una buona lettura a tutti!

LA REDAZIONE 

 
 

CONNECT WITH RESPECT




I social network sono siti internet o tecnologie che consentono agli utenti di condividere contenuti testuali, immagini, video e audio e di interagire tra loro. Generalmente prevedono una registrazione mediante la creazione di un profilo personale protetto da password. Tutti noi usiamo i social e creiamo contenuti quindi la rete diventa un luogo interattivo tramite cui diffondere pensieri, idee, link e contenuti multimediali. Ma se i social network non vengono usati in modo consapevole si possono assumere dei comportamenti scorret
Alcuni errori molto frequenti, fatti anche involontariamente sono: taggare gli amici senza chiedere il loro permesso, mandare selfie privati e farli girare in rete, o addirittura, condividere numeri di telefono, indirizzi e segreti vari, senza autorizzazione.
Alcune di queste azioni possono rovinare la vita di una persona spingendola per esempio all’abbandono dello studio o dello sport, o conseguenze psicologiche come scarsa autostima, ansia e insicurezza.
Molte volte si possono evitare delle situazioni molto gravi, semplicemente, pensando prima di agire. Uno dei consigli che ci hanno dato al Safer Internet Day, la giornata sulla sicurezza in rete, alla quale la nostra classe ha partecipato il 7 febbraio, è parlare sempre con amici o adulti, pensare prima di cliccare su un link, ricordarsi che non è mai troppo tardi per chiedere aiuto agli adulti, agli amici o anche chiamando il Telefono Azzurro, Generazioni Connesse, la Polizia Postale e molti altri. Queste associazioni, che possono essere contattate tramite semplici chat o per via telefonica, non divulgheranno mai ciò che viene confidato loro dai ragazzi nel rispetto della privacy, ma con delicatezza e discrezione aiuteranno a trovare la soluzione e la strada più adeguata ai problemi loro confidati.
E’ importante ricordarsi che il nostro universo viaggia intorno al web, quindi anche noi possiamo e dobbiamo avere un ruolo attivo e responsabile per trasformare Internet in un luogo positivo e sicuro, per diventare protagonisti del cambiamento, uniti verso un Internet migliore “Be the change: unite for a better internet”.
David Bazzon, Eleonora Quintarelli,
 Carlotta Acciarito, Alexia Aprile
Classe III D


IL CARCERE DI VIA TASSO: SI APRONO LE PORTE DELLA MEMORIA



Con una legge del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria e nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per "ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte e quelli che si sono opposti al progetto di sterminio, e che a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati". Lo scopo indicato dalla legge è proprio quello di "conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere".
Proprio per non dimenticare, vogliamo parlare di un luogo della nostra città, simbolo di quei tragici eventi, il Carcere di Via Tasso, ora Museo Storico della Liberazione.
Quando i Romani che hanno vissuto i giorni dell’occupazione nazista sentono nominare “Via Tasso” non possono non ricordare la tragedia che portò morte, paura e timore tra partigiani, ebrei e oppositori politici. 
 Era il luogo dove si veniva portati, anche senza motivo, interrogati, detenuti e torturati e da cui si poteva uscire destinati al carcere di Regina Coeli, al Tribunale di guerra (condanne al carcere in Germania o alla fucilazione a Forte Bravetta), alla deportazione, oppure, come accadde per molti, alle Fosse Ardeatine
E’ un grosso fabbricato che si trova vicino la basilica di San Giovanni in Laterano, che durante la seconda guerra mondiale venne adibito in parte a caserma della Gestapo e in parte a luogo di detenzione. Le stanze, piccolissime, ospitavano dai 12 ai 14 prigionieri, vi era una cucina e uno sgabuzzino cieco che fungeva da cella di isolamento. L’unico arredamento delle celle era un tavolaccio alto circa 5 centimetri, largo 1 metro e lungo 2 ma nei momenti di affollamento maggiore, molti detenuti dovevano passare le loro giornate e le loro notti rannicchiati a terra, dato che non tutti avevano la possibilità di distendersi. I gabinetti erano privi di porta e chiunque ne usufruisse era sempre sotto lo sguardo duro e sprezzante della guardia, quella situazione quotidiana era motivo di profonda umiliazione.
Le finestre erano murate per evitare ogni contatto con l’esterno e non far sentire le urla; non poteva penetrare neanche un filo di luce. Ma nei mesi della detenzione molti prigionieri lasciarono sulle pareti delle celle i 'segni' della loro resistenza: firme, messaggi di incoraggiamento per i compagni, notizie ai familiari o avvertimenti. Questo museo è uno di quei luoghi che provocano emozioni forti che ci spingono a riflettere sulla nostra storia passata; è una delle tante fonti storiche che ci permette di ricordare cosa è successo nel nostro paese prima di noi e ci fa capire che alcune persone per difendere il diritto alla libertà e all’uguaglianza hanno sofferto e sono morte. Dobbiamo fare tesoro di questa storia perché conoscere, comprendere e ricordare il nostro passato significa costruire e diffondere la pace.
Daniel Cozma, Francesco Palombi, Valeria Mancini,
Valentina Meuti, Benedetta Viola
Classe I D

IL CYBERBULLISMO




Il cyberbullismo è una forma di prepotenza virtuale attuata attraverso l’uso dei nuovi media, dai cellulari a tutto ciò che abbia una connessione a Internet. Le caratteristiche tipiche del bullismo sono l’intenzionalità (il bullo agisce con l’intenzione e lo scopo preciso di dominare su un’altra persona), la persistenza nel tempo (di solito gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con una sequenza piuttosto elevata), l’asimmetria di potere (tra il bullo e la vittima c’è sempre una sproporzione di potere; fisico, di età, di grado di popolarità) e la natura sociale del fenomeno. Tuttavia, nel cyberbullismo intervengono anche altri elementI
L’IMPATTO: la diffusione tramite Internet è incontrollabile, anche la situazione risolta, poiché video e immagini possono restare online;                                                                                                                              L’ANONIMATO: chi offende online può nascondersi dietro a falseidentità;
L’ASSENZA DI CONFINI SPAZIALI: il cyberbullismo può avvenire ovunque e invade anche spazi personali; 
LA MANCANZA DI LIMITI TEMPORALI: per i cyberbulli il giorno e la notte hanno lo stesso valore.
Esistono diverse modalità per compiere azioni di “cyberbullismo”.     
FLAMING: messaggi online violenti e volgari                      HARASSMENT: spedizione ripetuta di messaggi offensivi   DENIGRAZIONE: sparlare di qualcuno per danneggiare la reputazione       
TRICKERY: ottenere la fiducia di qualcuno, ma con l’inganno
IMPERSONATION: spacciarsi per un’altra persona                                          
EXPOSURE: rivelare delle informazioni private su altre persone 
ESCLUSIONE: discriminare una persona da un gruppo
Alice Ferrigno, Gabriella Chiossi

classe III D

8 CONSIGLI PER RAGAZZI VITTIME DI CYBERBULLISMO



1.  Inviate al cyber-bullo un messaggio in cui, in maniera chiara e risoluta, gli comunicate che il suo comportamento vi sta disturbando ed esortatelo a interrompere immediatamente tale condotta;
2.     Non rispondete a chi vi offende o insulta online o sul cellulare;
3.     Bloccate tutte le e-mail, la messaggistica immediata e gli sms provenienti dal cyber bullo;
4.     Tenete traccia delle conversazioni o degli sms che vi hanno infastidito;
5.     Evitate di visitare i siti web o di partecipare a gruppi di discussione dove hanno avuto luogo gli attacchi offensivi;
6.     Cambiate indirizzo e-mail, account e username per impedire di essere identificati e infastiditi;
7.     Cambiate il numero del cellulare e comunicatelo solo a poche persone;
8.     Informare i vostri genitori o un adulto di riferimento rispetto a ciò che sta accadendo. Ciò vale anche nel caso in cui non siate la vittima diretta degli attacchi online o sul cellulare, ma abbiate occasione di assistere ad episodi che coinvolgono altri bambini o ragazzi. 

Sofia Gargano, Valentina Danza, Lucrezia Valente,
Giorgia Boccuzzi, Gaia Colaneri
Classe III D