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A SCUOLA DI LEGALITA’ - Gli alunni dell’ I.C. Via Boccea incontrano il Giudice Ferdinando Imposimato

Nel mese di marzo noi alunni delle terze medie abbiamo avuto la grande opportunità di incontrare il giudice Ferdinando Imposimato. Eravamo davvero emozionati all’idea di ascoltare una figura istituzionale che ha avuto un ruolo centrale in tanti casi di terrorismo che hanno colpito il nostro paese. Appena arrivato, però, il giudice ha subito creato un clima familiare e cordiale, ha parlato a tutti noi come fossimo suoi nipoti, con semplicità e determinazione. Abbiamo ascoltato la storia della sua infanzia: che sorpresa scoprire che quando era piccolo non amava andare a scuola e che, subito dopo la guerra, con i suoi amici andava sui carri ferroviari per rubare il cibo. Ad un certo punto, però, ci ha detto che nacque in lui l’interesse per lo studio perché comprese che era necessario per la formazione umana e culturale della persona e per la sua integrazione, ed ecco le varie tappe: il Liceo classico, Legge all’università, il concorso per commissario polizia e poi per giudice.
Le cose che sono riuscito a fare io le potete fare tutti”, ci ha detto, rivolgendosi soprattutto a chi tra noi gli era apparso più sfiduciato e demotivato, l’importante è comprendere che la scuola è lo strumento che ci permetterà di costruire il nostro futuro.Lo studio certamente è sacrificio, ma è il modo per stare sempre in cammino, perché migliorare è possibile, ma ci vuole buona volontà, combattendo l’arroganza e l’indifferenza, “il riscatto è possibile se affrontate con dignità la vostra giovinezza; voi potete essere il mio futuro”.
Un altro momento molto interessante del dialogo con il giudice sono stati i sui continui richiami alla Costituzione italiana; ci ha detto che laCostituzione è legge suprema dello Stato ed è il testamento spirituale di duecento mila morti per la giustizia e la libertà; essa è nata concretamente nelle campagne, nelle montagne, nelle carceri dove sono stati torturati e uccisi i partigiani. Il giudice ci ha spiegato che l’articolo 3 è il fondamento della nostra democrazia, perché sancisce l’uguaglianza dei diritti sociali, lo Stato ha il dovere di aiutare tutti a sviluppare la persona umana, quello che c’è dentro ognuno di noi. Dopo le tante domande che gli abbiamo rivolto sulla sua infanzia, sulla sua famiglia, sul suo lavoro, sulle sue paure siamo stati salutati con una grande richiesta di impegno e maturità che abbiamo accolto con entusiasmo, queste le parole del giudice: “A qualcuno io devo affidare il testimone per il futuro e per il rispetto della Costituzione, LAVORO, UGUAGLIANZA, VITA LIBERA E DIGNITOSA, queste sono le sfide per cui dovrete battervi chiedendo al Parlamento di fare leggi più giuste”.
Ringraziamo ancora il giudice Imposimato per questo incontro che possiamo certamente definire una lezione di vita e di legalità; grazie alle sue parole abbiamo capito nel profondo il valore dell’istruzione e dell’uguaglianza.
Gli alunni della III D