Henry Ford ha voluto continuare ad adottare il metodo della catena di montaggio, inventato da Taylor.Come tutti sappiamo, alcune persone sono d’accordo perché si fatica di meno, mentre altre non lo sono perché, in questo modo, gli operai qualificati non serviranno più.
Con la catena di montaggio si riduce la fatica, gli spostamenti inutili e, per gran parte della popolazione, gli operai diventano come macchine, fanno sempre gli stessi movimenti e in modo meccanico.
Ma sentite cosa ne pensa uno di loro: è il signor Luke Molfish, ha 39 anni, una moglie e tre figli.
Buongiorno signor Luke!
Buongiorno Anastasia!
Com’è la vita in fabbrica?
Diciamo che di fatica non ce n’è, ma ci si annoia da morire a fare sempre le stesse cose. Però a me questo lavoro serve, quindi non mi lamento.
Giusto, è pur sempre un lavoro! Ma a Lei piace il Suo lavoro?
Il mio lavoro mi piace molto, ma mi piacerebbe ancora di più se richiedesse un po’ più di movimento e magari anche l’uso del cervello.
Penso che Lei abbia descritto a pieno il pensiero di tutti i suoi “colleghi” …E, mi dica, Le va di raccontarmi cosa Le hanno detto il Suo primo giorno alla fabbrica?
Allora, vediamo se mi ricordo…
Ah, sì, inizialmente ci hanno messo in fila e ci hanno chiesto nome e cognome, poi il caporeparto ci ha spiegato che avevamo un giorno di prova e poi, se avessimo imitato bene i robot, ci avrebbero assunto.
Mi ricordo che stava per scapparmi una risata perché tutti sono capaci di fare due semplici movimenti, ma mi sono trattenuto.
A fine giornata ci hanno detto chi era stato “assunto” e chi non lo era stato, e ci hanno dato il salario, che è a giornata.
Bene, e le basta il salario?
Beh, diciamo di sì...
Allora, le ultime domande.
Com’è la Sua giornata di lavoro, nel senso: orari, pause, c’è un po’ di svago?
Allora, si inizia la mattina alle 7:00, c’è la pausa pranzo alle 13:00 e si riprende alle 14:30, alle 20:00 si torna a casa e il giorno dopo si ricomincia…
In fabbrica c’è, magari, qualcosa da poter fare nella pausa pranzo?
Per fortuna Ford ci considera non solo come operai, ma anche come consumatori e quindi ci tratta bene, ma bene nel senso che in fabbrica c’è una sala con sedie e divani e dei tavoli per stare più comodi.
Allora signor Luke Le faccio un’ultima domanda.
Sua moglie lavora?
Lei anche lavora, perché servono i soldi.
E se potesse la farebbe smettere o la farebbe continuare?
Se potessi, la farei smettere su due piedi.
Grazie mille signor Luke!
Di nulla Anastasia!
Ecco qua la mia intervista, spero sia stata di Vostro gradimento…
Al prossimo appuntamento!
Anastasia Gargani III E