Nel numero precedente del nostro blog giornalino abbiamo iniziato a scrivere dei diritti inviolabili e inalienabili che spettano ai bambini di tutto il Mondo... o almeno così dovrebbe essere. Abbiamo già parlato del coraggio e della determinazione di Iqbal Masih, ora vogliamo "presentarvi" un'altra piccola grande donna, che si è battuta per la parità delle donne e il diritto alla loro istruzione.
Malala Yousafzay è una coraggiosa ragazza pakistana di 16 anni, diventata famosa grazie a un blog in cui già a 13 anni descriveva il regime dei talebani, contrari al diritto all’istruzione per i bambini e ai diritti più elementari per le donne. I talebani hanno preso il potere nella valle dello Swat in Pakistan dove Malala viveva. Il loro movimento politico rifiuta una società basata sui diritti, sulla libertà personale e religiosa a sulla parità fra donne e uomini.
Il 9 ottobre 2012 Malala è stata gravemente ferita da uomini armati, saliti a bordo del pullmino su cui lei tornava a casa da scuola. I talebani pakistani hanno rivendicato l’attentato, sostenendo che la ragazza “è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità’’. Malala è stata allora trasferita in un ospedale londinese che si è offerto di curarla.Oggi è guarita e vive in Gran Bretagna con i suoi genitori, ma sogna di tornare presto nel suo Paese. Queste sono alcune frasi del discorso che ha tenuto davanti all’Assemblea generale dell’Onu di New York nel luglio 2013 e che ci hanno fatto molto riflettere sul valore dell’istruzione, della libertà e della pace:
“…Vogliamo scuole e istruzione per il futuro luminoso di ogni bambino. Continueremo il nostro viaggio verso la nostra destinazione di pace e di educazione. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti e la nostra voce porterà al cambiamento. Noi crediamo nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo, perché siamo tutti insieme, uniti per la causa dell'istruzione. E se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, cerchiamo di armarci con l'arma della conoscenza e di farci scudo con l'unità e la solidarietà. Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa lotta contro l'analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo".
Il 9 ottobre 2012 Malala è stata gravemente ferita da uomini armati, saliti a bordo del pullmino su cui lei tornava a casa da scuola. I talebani pakistani hanno rivendicato l’attentato, sostenendo che la ragazza “è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità’’. Malala è stata allora trasferita in un ospedale londinese che si è offerto di curarla.Oggi è guarita e vive in Gran Bretagna con i suoi genitori, ma sogna di tornare presto nel suo Paese. Queste sono alcune frasi del discorso che ha tenuto davanti all’Assemblea generale dell’Onu di New York nel luglio 2013 e che ci hanno fatto molto riflettere sul valore dell’istruzione, della libertà e della pace:
“…Vogliamo scuole e istruzione per il futuro luminoso di ogni bambino. Continueremo il nostro viaggio verso la nostra destinazione di pace e di educazione. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti e la nostra voce porterà al cambiamento. Noi crediamo nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo, perché siamo tutti insieme, uniti per la causa dell'istruzione. E se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, cerchiamo di armarci con l'arma della conoscenza e di farci scudo con l'unità e la solidarietà. Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa lotta contro l'analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo".
Silvia
M. - Aurora C. - Ilaria S. (II D)