Gli adulti si
sono un po’ dimenticati dei bambini, per questo il 20 novembre 1959 è stata
emanata la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, che racchiude i diritti che
devono essere rispettati nei confronti dei bambini. I più importanti sono:
-diritto
all’uguaglianza: ogni bambino ha il diritto di essere considerato uguale agli
altri, senza distinzioni di etnia, religione, origine e sesso.
-diritto allo
sviluppo: ogni bambino ha diritto a mezzi che gli consentano uno sviluppo sano
sul piano fisico, intellettuale e spirituale.
-diritto
all’amore: ogni bambino ha diritto a ricevere protezione, amore e comprensione.
-diritto
all’istruzione: ogni bambino ha il diritto all’istruzione gratuita e a
partecipare ad attività ricreative.-diritto ad una cultura di pace: ogni bambino ha diritto ad essere formato ad uno spirito di amicizia fra popoli e culture, di pace e di fratellanza.
Purtroppo
questi diritti, anche se riconosciuti, non sono ancora sempre rispettati, e la
storia di questo coraggioso ragazzo, Iqbal Masih, ne è la testimonianza.
Iqbal nacque nel 1983 in una famiglia molto
povera del Pakistan, così fu costretto ad andare a lavorare, a soli 5 anni, in
una fabbrica di tappeti. Lui e gli altri bambini vivevano in condizioni
pessime. Cercò molte volte di fuggire. La prima volta venne riportato dal suo
padrone, mentre la seconda scappò dalla fabbrica e partecipò ad una
manifestazione contro la schiavitù minorile. In quella giornata decise di raccontare la sua storia e le condizione in
cui lui e gli altri bambini lavoravano. Molte persone cercarono di salvarli e
il padrone della fabbrica venne arrestato. Dal 1993 Iqbal cominciò ad andare ad
una serie di conferenze internazionali in difesa dell’infanzia. Nel 1994
ottenne 15 mila dollari con i quali
avrebbe voluto finanziare una scuola del suo paese. In una conferenza affermò
che
"Nessun
bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento da lavoro. Gli unici strumenti che
un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite".
Ricevette una
borsa di studio ma la rifiutò. Aveva deciso di rimanere in Pakistan nella
speranza di aiutare i bambini del suo
paese. Grazie a lui, vennero salvati circa 3 mila piccoli schiavi. Il governo
Pakistano chiuse decine di fabbriche di tappeti. Il 16 aprile del 1995 Iqbal
venne assassinato mentre stava andando in bicicletta. Aveva 12 anni. Non si è
mai saputo chi fosse stato ad ucciderlo ma si pensa a qualche rappresentante
della mafia dei tappeti del suo paese.
S.
Mannaioli, A. Cardinale, I. Socci II D