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Intervista a don Rodrigo


Salve signor don Rodrigo!
Buonasera ragazzo!

Potrei proporle qualche domanda?
Sì, ma presto... Devo andare a cena con qualche amico questa sera.


Per prima cosa vorrei chiederle qualcosa di questa sua passione - se si può definirla così - verso Lucia. Com'è nata?
In realtà non ho mai provato alcun sentimento verso di lei... È nato tutto da una scommessa con quel buono a nulla di mio cugino, il conte Attilio. Diceva sempre che non sarei mai riuscito a conquistare una donna bella come lei, così virtuosa, onesta... Così quando quel giorno passò davanti a noi, pronunciai la parola "Scommettiamo?"



Capisco, ma Lei sicuramente sapeva che Lucia era - ed è - innamorata di Renzo Tramaglino...
Certo! Per questo ho usato ogni mio mezzo fino a quest'oggi, grazie soprattutto ai miei fedelissimi servi, i miei bravi!
Lucia sarebbe già stata mia se quel codardo dell'Innominato non l'avesse lasciata scappare.

Va bene, ma - Innominato a parte - tutti gli altri sono fedeli? Chi è il più fedele di tutti, colui che mai la tradirebbe?
Senza alcun dubbio il Griso. È con me da molti anni e ha portato sempre a termine tutti i lavori richiesti.


Grazie, signor don Rodrigo. Penso di averle rubato abbastanza tempo... Arrivederci e grazie ancora.
Di nulla, ragazzo! È stato un piacere.

L'intervista sarebbe finita qui, se qualche giorno dopo non avessi ricevuto una lettera del "signorotto spagnolo" dove era scritto di raggiungerlo al lazzaretto, per concedermi ancora qualche domanda... prima di morire.

Ho ricevuto la sua lettera, signor don Rodrigo, ed eccomi qua. Non avrei mai pensato di trovarla qui. Cos'è successo?
La peste ha colpito anche me, proprio la sera del nostro incontro, e ormai mi restano pochi giorni o poche ore di vita.

Ora che è sul punto di morire, si pente di ciò che ha detto e fatto?
Me ne pento amaramente e questa ormai è la fine che mi merito. E soprattutto mi pento di essermi fidato troppo del Griso...
 
Il Griso? E perché mai? Cosa le ha fatto?
Quando avevo capito di essermi ammalato di peste, l'ho mandato a chiamare il dottore, ma lui si è presentato dopo qualche ora con i ... AUGH... AUGH... con i monatti, per portarmi via, per portarmi qui, in mezzo a questi disperati appestati. Traditore! AUGH... AUGH
 
Si sente bene? La sua tosse è terribile, non la lascia respirare. 
Sì, non ti preoccupare, riprendiamo il racconto.
Entrati nella mia stanza hanno provato a tenermi fermo, nonostante questo ho tentato con tutte le mie forze ad attaccare il Griso. Mi hanno derubato di tutti i miei beni, mi hanno picchiato e poi mi hanno portato a morire qui.
Traditori! AUGH... AUGH!

L'intervista con don Rodrigo si è interrotta qui, non per mia volontà, ma per il malore che lo ha sopraffatto. Ho intervistato tante persone nella mia carriera, ma don Rodrigo e la sua sua storia non potrò scordarle tanto facilmente.


T. Ferretti (III A)